Nonostante i dati sull'occupazione e sulla produzione siano più positivi nell'ultimo anno, la situazione nei territori palestinesi non è delle migliori.
Lo riferisce la Conferenza dell'ONU per il commercio e lo sviluppo (UNCTAD), che ha rilasciato un nuovo rapporto sull'assistenza alla popolazione palestinese.
I dati rivelano che nell'ultimo anno il PIL è aumentato del 6,8% ed il tasso di disoccupazione è sceso dell'1,2%.
Rimane però il fatto che il prodotto interno lordo pro-capite è più basso del 30% rispetto a dieci anni fa e che almeno il 30% della popolazione attiva palestinese è disoccupata.
Inoltre il problema della sicurezza alimentare resta onnipresente e particolarmente grave a Gaza, dove tocca il 60% della popolazione.
Perché le cose cambino è necessario -secondo il Rapporto dell'UNCTAD- che le autorità israeliane tolgano ogni tipo di blocco e di restrizione.
Lo sviluppo economico palestinese non può passare se non attraverso la rivitalizzazione dei beni di commercio e per la ricostruzione delle attività produttive.
L'aiuto dei Paesi donatori serve a ben poco se quanto detto sopra(togliere le restrizioni e il blocco di Gaza) non diverrà realtà.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Per convincere gli israeliani a togliere il blocco, non c'è come un tiro di razzi...
RispondiEliminaNon mi avevi detto che hai aperto un altro blog. Felicitazioni!
dragor (journal intime)