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sabato 6 ottobre 2012

TANZANIA /EVANGELISTA ABELA /CIRCOLARITA' DEL DONO / YA MUNGU NI MENGI




Si chiama Evangelista Abela.


“Evangelista”, cioè annunciatrice di belle notizie.

“Abela”, femminile di Abele, i cui capretti erano graditi a Dio (cfr. Genesi 4, 4).

Due nomi che ritraggono bene questa donna: sì, perché Evangelista Abela è una missionaria. Una missionaria della Consolata del Tanzania di 37 anni, che sta per raggiungere la Liberia, dopo aver studiato in Kenya.

Tanzania, Liberia, Kenya: tre paesi dai cammini tortuosi. Il Kenya, spesso in balia di un feroce tribalismo; la Liberia, fino a ieri in preda alla guerra civile; il Tanzania, vessato da una dilagante corruzione politica.

- Suor Evangelista, perché non resti a casa? Anche da noi c’è tanto da fare!

- Ovunque c’è tanto da fare - risponde l’interessata -. Però un proverbio recita: bisogna saper donare, anche se il granaio non è pieno.

Già. Se aspetti che il tuo granaio sia pieno per donare qualcosa, non offrirai mai nulla, perché il granaio sarà sempre mezzo vuoto…

Così, domenica 30 settembre 2012, Evangelista Abela riceve il “mandato missionario”, cioè la consegna della Bibbia e del Crocifisso. In chiesa sono presenti la mamma, i fratelli e tante altre persone, incuriosite da questa bella e istruita tanzaniana, che sa ballare e cantare come e meglio di tutte le donne del paese. Ma se ne va in Liberia.

“Ya Mungu ni mengi” (gli affari di Dio sono molti). Spesso imperscrutabili.



Suor Evangelista Abela racconta ai giovani: “Quando avevo 20 anni, sognavo di essere poliziotta o soldatessa, per salvaguardare la sicurezza sulle strade e garantire la pace in ogni angolo del paese. Poi il Buon Dio mi ha fatto capire che posso fare questo e molto di più anche senza il bastone del poliziotto e il fucile del soldato. Così ho scelto di essere missionaria”.

- Suora, cosa vuoi dire - domanda una ragazza - “posso fare molto di più”?

- Come missionaria, posso difendere a tempo pieno i diretti dei poveri. Posso aiutare tante persone con l’insegnamento, incoraggiando tutti ad essere autosufficienti anche economicamente. Da africana, posso testimoniare che il tribalismo, la vendetta, l’odio, la stregoneria sono malattie mortali…

Al termine suor Evangelista Abela lancia questo messaggio: “Ragazzi e ragazze, usate bene i doni che avete ricevuto da Dio, senza esitare. Io vi aspetto in Liberia…”.

       
                                  p. Francesco Bernardi (IMC)

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