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lunedì 2 settembre 2013

Asad e Carama /La lisca di pesce /Il Griot racconta

Il piccolo Asad e il suo amichetto di giochi Carama ,in un pomeriggio rovente di mezza estate, si recano nei pressi del piccolo fiume, più pozza d’acqua che fiume, per provare a inventarsi lì una qualche astrusa diavoleria(non importa quale essa sia) e trascorrere così tutto il tempo, prima dell’arrivo del buio pesto della notte. Che i bambini abbiano fantasia da vendere è cosa nota. Come siamo consapevoli che l’Africa è una terra che può, all’improvviso, sorprenderci. E non dobbiamo stupirci. E poi, ancora, a dirla tutta, il bello del villaggio africano (quello che più ci attrae da frettolosi e stressati occidentali) è che ciascuno vive in pieno la propria libertà. Non c’è mai fretta. E tutto è “pole” “pole”. Per tutti. C’è, infatti, chi lavora o, almeno, s’ingegna a farlo e chi cucina all’aperto; oppure chi chiacchiera sotto il grande albero e chi gioca, come fanno i piccoli, felici di un insignificante nonnulla. Ritornando ad Asad e Carama, gli intraprendenti maschietti (che nel mentre sono giunti nel luogo convenuto ), proprio loro, i due, cominciano ad esplorare ogni cespuglio o ciuffo d’erba con grande attenzione e meticolosità.E battono il terreno palmo palmo. Sono, infatti, speranzosi di un ritrovamento “importante” (quelli che definiscono i “loro” tesori) da poter mostrare più tardi, con fierezza, al rientro, agli altri. Ecco, manco a dirlo che, dopo pochi passi, e neanche molto tempo poi, all’improvviso si concretizza allo sguardo di questi Indiana Jones, color ebano, quella che per noi è soltanto una lisca di pesce. Residuo probabile di un banchetto di un qualche animale affamato. Fantasia delle fantasie, la cosa, invece, diventa molto interessante. Assad invita all’istante Carama a sdraiarsi in terra e a cominciare a costruire insieme un credibile “castello” simil-fantascientifico da narrare agli altri nel momento del rientro al villaggio. Carama è un po’ riluttante ma Assad è più grande di lui. E, pertanto, non c’è scampo di sottrarsi. E obbedisce. La misteriosa “lisca” per magia simultanea diviene un fossile di ere lontanissime. E lui, Asad,è il suo fortunato scopritore. O meglio lo scopritore di un’intera ignota civiltà, di cui in seguito si parlerà a lungo. Ma questo non basta, riflette Asad. E, nonostante, tutto i il clamore di cui i due saranno, senz’altro, oggetto sui “media” locali in seguito. Occorre qualcosa di più. Carama, allora, concorre anche lui, piccolo e fantasioso com’è. E aggiunge serioso che, puntando con gli occhi la lisca, è accaduto che, mentre la stringeva tra le mani, essa si è trasformata in un coloratissimo bolide spaziale, che gli ha consentito di viaggiare supervelocissimo(come è quasi impossibile immaginare a qualsiasi uomo) negli spazi siderali. Proprio come ha avuto modo di vedere nei cartoons alla tv quando gli è capitato, qualche volta, di recarsi nella città vicina. Insomma la “storia” è bella che confezionata. E poiché il sole sta inesorabilmente per andare a dormire, anche Asad e Camara devono, di necessità, fare rientro al villaggio. E ce ne sarà ( pensano entrambi i due fantasiosi monelli lungo il tragitto, che non vedono l’ora di terminare) il tanto e di più da stupire grandi e piccini, questa sera, intorno al fuoco, mentre si racconterà l’avventura e, sempre, con un occhio furtivo rivolto alle stelle.// (m.m.)

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