venerdì 9 novembre 2012
SUDAFRICA / JACOB ZUMA SEMPRE PIU' NELLA TEMPESTA/ L'OPPOSIZIONE POLITICA LO CONTESTA
Otto partiti d’opposizione in Sudafrica hanno contestato l’operato del presidente Jacob Zuma, che amerebbe essere rieletto a capo dell’African National Congress, con una mozione di sfiducia in parlamento.
E lo contestano a giusta ragione,in quanto motivano il loro malcontento con tutta una serie di pesanti accuse e sottolineano che l’ANC, il partito di Mandela, oggi, rispetto al suo encomiabile passato, non è altro che la “ burla” di se stesso. In definitiva è soltanto un partito di faccendieri corrotti e di corruttori.
Le accuse variano, appunto, da corruzione continuata a politicizzazione del sistema giudiziario,con le conseguenze immaginabili, che unite hanno condotto il Paese ad un rallentamento notevole nell’economia tanto che la disoccupazione attualmente è ai massimi storici e non riguarda solo le classi meno abbienti.
I denari pubblici finiscono nelle tasche dei politici della cricca di Zuma e lo stesso presidente ha utilizzato denaro pubblico per fini personali e pare che sia accaduto per la ristrutturazione di una sua proprietà nel KwaZulu-Natal.
Di contro i bambini e gli adolescenti ,che frequentano le scuole, non hanno libri di testo su cui studiare.
I minatori, che hanno scioperato contro i padroni delle potenti multinazionali, sono stati presi a fucilate e, addirittura, alcuni di essi(37) uccisi dalla stessa polizia sudafricana, che non ha usato certo il “guanto di velluto”.
Marikana e non solo e sempre la polizia ha giustificato il suo operato come mantenimento dell’ordine pubblico.
Sui licenziamenti, che sono seguiti ai disordini,inoltre c’è stato silenzio assoluto da parte del governo.Silenzio che definire complice èsoltanto un eufemismo.
In conclusione,anche se i politici in sella parlano di stupide modalità da parte dell’opposizione per farsi pubblicità, non sarà facile per Jacob Zuma riottenere consenso.
E la cosa non dispiacerebbe nemmeno all’opinione pubblica generalizzata,che cerca ormai decisamente il “nuovo”, per poter sperare in un futuro prossimo che sia meno a fosche tinte rispetto all’odierno presente.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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