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venerdì 3 agosto 2012

SUD-SUDAN / EMERGENZA INFINITA





Conflittualità e insicurezza alimentare costituiscono il”cancro” di chi vive oggi in Sud-Sudan, a partire da coloro che abitano,ad esempio, gli stati del Blue Nile e Sud Kordofan.
Dopo giorni di marcia con temperature impossibili, di giorno e di notte, decisi comunque a fuggire, costoro hanno trovato accoglienza nei campi di Batil, Doro, Jamam e Yida, che non sono proprio l’equivalente di un hotel a cinque stelle ma che, nell’immediato, risolvono per non morire di fame e, soprattutto, di sete.
E poter anche riposare un po’in posto relativamente più tranquillo di quello lasciatosi alle spalle.
Se si mette in conto poi lo stato molto precario di salute fisica dei nuovi arrivati anche una specie di girone infernale, quali sono il campo di Yida o quello di Batil, è accettabile.
A Yida e a Batil i bambini sotto i cinque anni continuano a morire come mosche giornalmente.
E anche fare statistiche con la”morte” è terribilmente difficile oltre che molto sciocco.
Specie se nei fatti non cambia niente.
Chi sopravvive, nel mondo dell’infanzia, di questa terribile infanzia, si trascina ostaggio di dissenteria, malaria e infezioni alle vie respiratorie.
Si fa il possibile da parte dei responsabili dei campi profughi ma non è agevole garantire sicurezze alcune ( e lo sappiamo bene), se non quel pochissimo di minimo indispensabile, che poi è tantissimo, che possono offrire i volontari di organizzazioni umanitarie come “Medici senza frontiere” e altre omologhe.
Proprio secondo “MSF”, a Yida, nei due mesi passati, quelli di giugno e luglio, sono morti, ogni giorno, almeno quattro bambini sotto i cinque anni.
E gli adulti non hanno certo sorte migliore, sfiancati come sono da pessime condizioni climatiche e da denutrizione endemica.
Il tasso di mortalità è di due morti al giorno ogni diecimila persone.
Ma le stesse condizioni di estrema precarietà ( malnutrizione severa acuta per i bambini ) sono presenti naturalmente anche a Doro,Yamam e Batil.
E l’emergenza per fare giungere eventuali rifornimenti si centuplica, in queste ore, con l’arrivo della stagione delle piogge.
L’impotenza umana, nonostante i notevoli successi raggiunti attualmente nel campo della scienza e delle tecnologie, e non sono pochi rispetto anche ad un recente passato, in circostanze come queste, si tocca con mano.
E c’entrano tanto le guerre assurde, scatenate esclusivamente per sete di potere e che gli umani non cessano mai di farsi, quanto i danni inferti sconsideratamente giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, all’integrità biologica del nostro pianeta.

a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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