venerdì 21 dicembre 2012
RICORDI DI UN ANGELO SPORCO DI HENNING MANKELL (MARSILIO EDITORE) /READING
José Paulo viveva con la famiglia di sua sorella nell’Africa Hotel a Beira.Una volta, in un tempo che adesso sembrava lontano e incomprensibile, era considerato l’albergo più signorile dell’Africa coloniale. Veniva paragonato al Victoria Falls Hotel, al confine fra la Rhodesia settentrionale e la Rhodesia meridionale, come i due paesi venivano chiamati prima di ottenere l’indipendenza e diventare rispettivamente Zambia e Zimbabwe.
I bianchi venivano all’ Africa Hotel da luoghi lontani per sposarsi, festeggiare o per dimostrare che appartenevano a un’aristocrazia che non credeva che il proprio paradiso coloniale potesse dissolversi. La domenica pomeriggio, nell’albergo venivano organizzati tè danzanti, gare di swing e tango, e in molti si facevano fotografare davanti alla sua grande entrata.
Ma il sogno del paradiso coloniale era destinato a dissolversi. Un giorno i portoghesi lasciarono le loro ultime roccaforti. Dopo che i vecchi proprietari se ne furono andati, iniziò anche il degrado dell’Africa Hotel. Le stanze e le suite abbandonate furono occupate da africani poveri. Conservavano le loro poche cose nei pianoforti svuotati, nelle vasche da bagno, nei boudoir. I listelli di legno degli splendidi parquet venivano divelti e bruciati nei giorni più freddi dell’inverno.
Alla fine, erano diverse migliaia le persone che vivevano in quello che un tempo era stato l’Africa Hotel. - (pag. 10)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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