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sabato 9 marzo 2013

"EQUATORE" di MIGUEL SOUSA TAVARES /IL LIBRO DEL WEEK-END






Luis Bernardo Valença è uno scapolo impenitente, ricco e affascinante, che conduce una vita brillante nell’alta società della Lisbona dei primi anni del ‘900.

Un giorno, all’improvviso, la sua vita cambia completamente.

L’ultimo re del Portogallo,Don Carlos, gli chiede di accettare il difficile incarico di governatore nelle isole di San Tomé e Principe,due piccole colonie del grande impero portoghese.

E la richiesta è fatta con la motivazione forte del servizio dovuto alla patria e al suo Re.

Lo scopo della missione è essenzialmente quello di confutare l’accusa degli inglesi, i quali vogliono mostrare al mondo un Portogallo ancora retrogrado e schiavista.

Inglesi che a loro volta possiedono colonie concorrenti e non certo per ragioni umanitarie.

Contrapposto a Mr.David Jameson, il console del governo inglese, Valença è travolto da una devastante e tormentata passione amorosa per la giovane, bellissima e molto pericolosa moglie del suo rivale politico ma anche amico nell’esilio coloniale.

Il romanzo,edito da Cavallo di Ferro, pubblicato per la prima volta in Italia nel 2005 e successivamente ristampato anche in edizione economica,non è altro che è la narrazione di una grande solitudine e cioè quella di un uomo che non accetta nessun tipo di compromesso.

Pregio della scrittura di Tavares è quella di essere riuscito a descrivere con efficace abilità la società della Lisbona dei primi anni del XX° secolo insieme al declino del colonialismo portoghese, alla dolcezza e la sensualità dell’ambiente tropicale, alla miserabile condizione dell’isola africana e agli intrighi internazionali di stampo politico ed economico, che hanno preceduto la Prima guerra mondiale.

C’è da precisare anche che si tratta del primo romanzo scritto da Miguel Sousa Tavares, avvocato prima e poi noto giornalista,che si è rivelato subito scrittore di notevole fascino per la capacità che ha manifestato nel riuscire ad attrarre il lettore, catturandone l’attenzione dalla prima all’ultima pagina.

E le pagine non sono poche ma ben 492 per cui, senza tema di smentita, si può parlare di un lavoro ponderoso che, a lettura ultimata, non è da escludere che avremo forse ancora la tentazione di andare a rileggere.

”Equatore”, come il suo autore, ha riscosso in Portogallo un grande successo di pubblico e di critica.


          a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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