Dopo aver ricevuto l’Oscar in Cina , il film italiano “Ainom” di Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofano ha bissato con successo e ricevuto il premio come miglior film straniero al Festival nazionale del cinema camerunense “Ecrans noirs”.
La motivazione che ha fatto preferire “Ainom” ad altri film in concorso (canadesi, argentini, francesi, spagnoli) è stata quella di un’integrazione reale in Italia degli immigrati, la qual cosa ben traspare da ogni fotogramma della vicenda narrata nella finzione cinematografica.
La storia è ,infatti, quella di una giovane donna africana, ex-guerrigliera eritrea, che si rifugia fortunosamente in Italia per poter cominciare a vivere nuovamente.
Avere cioè un’esistenza serena e normale, come quella di tante altre donne della sua età e della sua condizione.
Anche se poi le peripezie intrigate che vive, in un paesino ai confini con la Francia, una stazione sciistica dove la giovane ha trovato lavoro, non fanno inizialmente ben sperare.
Ma il desiderio più grande è per lei, risolti i primi inevitabili problemi, quello di ricongiungersi al marito e al figlioletto, richiamando anch’essi nel nostro Paese.
Un film che merita d’essere visto non fosse altro che per avere conferma e/o smentita del vecchio adagio: “Nessuno è profeta in patria!”.
E ,comunque ,complimenti agli autori e regista.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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