Non sono neanche due giorni che, a seguito degli attentati in Nigeria (Gombe e Kano) con numerosi morti e feriti, la setta islamista di Boko Haram ha reso subito pubblica, attraverso un video pervenuto ai giornali del posto, una “sua” lista, in cui compaiono i nomi dei principali “media”, che saranno oggetto, nel Paese e fuori , di probabili eventuali attentati.
Nelle intenzioni di Boko Haram c’è l’idea, infatti, di appropriarsi dei mezzi di comunicazione di massa non solo nigeriani ma anche di VOA, cioè l’emittente che è la voce dell’America ,delle radio delle comunità haussa e di RFI cioè Radio Francia Internazionale.
Nella lista compare anche “Sahara Reporters”, un giornale che ha la sua sede a New-York.
Le accuse per tutti sono di minacce manifeste all’Islam e di distorsione dell’informazione.
Inoltre è chiaro- hanno fatto sapere – che le azioni terroristiche prenderanno anche di mira le scuole primarie, secondarie e le università.
I luoghi insomma dove la gioventù si forma.
Gli uomini di Boko Haram ritengono di essere dei perseguitati politici da parte del Governo centrale e di tutti coloro che avversano l’Islam, arrestando le proprie donne e demolendo le proprie case.
E questo non è del tutto falso.
Anche perché la polizia e l’esercito nigeriano, sufficientemente corrotti o corruttibili,al soldo di chi paga meglio, non operano certo eccessivi distinguo quando compiono i loro arresti e hanno decisamente la mano pesante.
Per non parlare poi dell’amministrazione della giustizia in un Paese dove, per non avere noie, tutto sommato è forse molto meglio essere ambigui ed evasivi anche dinanzi alle questioni di fondo.
Specie in politica.
Anche se così certamente non si fa poi molta strada e il caos allontana ogni pallida possibile aspettativa di democrazia.
Islam o altro.
E i nigeriani onesti non lo meritano.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Nessun commento:
Posta un commento