Mentre scriviamo sta per terminare la “Due” giorni dei professionisti cattolici del Tanzania(19-20 maggio) ,i quali sono stati ospiti del Consolata Mission Centre di Bunju,a pochi chilometri da Dar es Salaam, una struttura d’accoglienza e centro interreligioso voluto anni addietro dai Missionari della Consolata di cui, in altre occasioni e per altre finalità, abbiamo già avuto modo di riferire.
Ma chi sono questi “professionisti” cattolici?
E perché quest’incontro ?
Per “professionisti “ cattolici s’intendono tutti coloro che, professionalmente preparati grazie agli studi fatti e ai titoli conseguiti, attualmente occupano, in Tanzania, importanti posti di responsabilità nel pubblico impiego e/o nel settore privato e sono in grado perciò di leggere la realtà del proprio Paese,discutendone insieme sia i pregi che i difetti, con l’obiettivo semmai d’impegnarsi, sempre e comunque, ad un cambiamento in meglio alla luce ovviamente di quelli che sono gli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa.
Sono persone, laici e laiche, espressione diretta della Conferenza Episcopale del Tanzania.
Ciò significa che ogni proposta da essi avanzata, soprattutto sul versante politico ma anche economico e sociale, è stata in precedenza anche argomento d’analisi e di dibattito nella Conferenza Episcopale da parte dei presuli.
Niente di nuovo, allora, o di diverso. Ma l’incontro al Consolata Mission Centre è il momento cementante di confronto laico collegiale,indispensabile, preceduto e seguito dall’ascolto della Parola, di quella che possiamo chiamare con appropriatezza progettualità concreta. Ossia del “come fare” e “con chi fare”.
Ovvero quali uomini e quali movimenti e partiti politici garantiscono ,oggi, in Tanzania, giustizia, sicurezza e stabilità per tutti, in prospettiva di una crescita autentica.
E possono pertanto essere considerati affidabili“compagni” di cordata.
Il loro compito, quello dei “professionisti” cattolici , è dare risposte valide,ciascuno nel proprio ambito di competenze e responsabilità, se si riesce a centrare per tempo l’obiettivo, perché soprattutto diminuisca la corruzione nel Paese di cui la gente comune continuamente, e non del tutto a torto, si lamenta.
a cura di Marianna Micheluzzi
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