Colori forti e abbaglianti, odori intriganti, voci
chiassose e differenti .
Ciascuno è lì per il suo modesto
baratto quotidiano in un enorme mercato
a cielo aperto.
Uomini, donne, bambini e animali.
Tutti insieme.
E la maschera di un sorriso nasconde appena le pene.
Tra la folla sguardi attenti e quasi interrogativi,
avvolgono il forestiero di passaggio ed è quasi come,
posta la domanda ,essi fossero in attesa di risposta.
Sabbia, chilometri di spiaggia, sole impietoso.
E a un tratto il vento che increspa l’ azzurro cristallino del mare
e il pescatore che , paziente, traffica con il suo piccolo dhow.
Un tesoro per lui. Il “suo “tesoro.
Sopravvivenza in offerta “speciale” al turista.
L’uomo bianco stanziale, quello venuto da troppo lontano,
è intanto lì attonito e solitario e dipana il filo dei suoi pensieri.
Emozioni gli tolgono il respiro.
La “ creazione”è a portata di vista, di piede e , forse,anche di mano,
se non fosse per quei cenci decisamente così poco dignitosi,
che generano pensieri confusi e tanta rabbia.
Rabbia d’impotenza , per essere l’abitante di un pianeta assurdo
che ha non ha mai smesso, dopo secoli di storia,
di legittimare il “suo” sotto-sopra e ne ha fatto, da sempre,
con stupida supponenza,la propria bandiera.
di Marianna Micheluzzi
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