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mercoledì 27 giugno 2012

ERITREA INSANGUINATA / UN RESOCONTO DI SOPRUSI E DI VIOLENZE





Quando apprendiamo,a proposito degli sbarchi sulle nostre coste, di immigrati e sentiamo pronunciare il nome “Eritrea” è di notizie come queste che dobbiamo immediatamente ricordarci.
Giorni fa il tema del rispetto dei diritti umani nel Paese africano è stato ufficialmente discusso, in sede Onu, dall’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Nel corso dell’esposizione in aula (episodi e cifre) è emerso tout court che gli abusi in Eritrea sono senza dubbio fonte di grave preoccupazione.
Rifacendosi, infatti, a fonti attendibili, il commissario, Navi Pillay, ha parlato di abusi che in Eritrea riguardano la detenzione arbitraria, le torture, il lavoro forzato, la leva obbligatoria per maschi e femmine, notevoli e pesanti restrizioni, ancora, in merito al diritto di espressione, di raduno assembleare e di religione.
Secondo i dati a disposizione ci sarebbero inoltre- ha sottolineato con forza il commissario – almeno dai cinque ai diecimila prigionieri politici rinchiusi dal regime in carceri segrete.
E, come se non bastasse, si ricorre ad esecuzioni sommarie dopo processi-burletta.

A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


(ndr.)Il dipinto a lato è del pittore spagnolo Joseph Segui Rico

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