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sabato 30 giugno 2012

"RASHID MIMOUNI "DENTRO L'INTEGRALISMO".- EINAUDI (TO)





Questo libro dello scrittore algerino Rashid Mimouni, pubblicato in Italia nel ‘96 dall’ Einaudi
e, quasi certamente, reperibile oggi più nelle biblioteche che in libreria, racconta l’esperienza personale dell’autore e quindi la testimonianza in diretta di sé e di quelli che sono stati poi i più importanti e notevoli cambiamenti politici avvenuti nella società algerina, quasi per tutti i ceti, con l’avvento del potere politico di matrice integralista islamica nei primi anni ‘90.
Un amico giornalista, di recente ha diffuso sul web un suo “pezzo” titolato: “Egitto come Algeria”.
E, quasi certamente, la sua analisi dei fatti, una lettura provocatoria e parallela di quello che purtroppo è stato ieri( e che ben ricordiamo) e di quello che potrebbe essere anche oggi, non è sbagliata.
Si pensi, infatti e per un solo attimo, nell’odierno stato di cose, all’operato occulto della casta dei militari e alla mole d’ interessi economici che l’accompagna, oggi come ieri , in un Egitto neanche troppo lontano da noi.
Si rifletta su di un paese popoloso che non ha più parlamento, pur avendolo liberamente eletto, e con un presidente, Mohammed Morsi, dichiaratosi certamente un fautore dello Stato laico a parole ma appartenente, comunque, allo schieramento politico dei Fratelli musulmani.
Certe analogie, e in certe circostanze,fosse solo per rifletterci e ragionarci , possono anche venire bene.
Direi che favoriscono la comprensione di dinamiche per noi ,europei e occidentali, decisamente complesse.
I vuoti politici- fa capire lo scritto di Rashid Mimouni – sono pericolosissimi anche se all’apparenza tutto potrebbe sembrare che fili liscio.
Proprio come vorrebbero lasciarci intendere, oggi, alcuni intellettuali egiziani ,che parlano e scrivono del loro Paese, smorzando gli allarmismi dell’Occidente.
Algeria povera, quella degli anni ’90. Egitto povero, molto povero, quello di oggi.
L’accostamento in parallelo può significare una sola cosa, a mio parere e qui concordo in pieno con Mimouni, e cioè che la frustrazione dei ceti meno abbienti,costretti a pagare per il benessere dei pochi, a lungo andare, potrebbe generare il “mostro”.
E per la nostra lettura, pur facendo gli indispensabili distinguo perché Algeria non è Egitto, quello che conta è che chi ha scritto((Rashid Mimouni è morto a Parigi nel 1995), ha letto l’integralismo dal di dentro. E non è poco.
Quanto a noi ciò dovrebbe essere sufficiente per allertarci con intelligenza.
Per inciso, mutata mutandis, anche in Italia e in altre similari realtà europe (Spagna-Portogallo-Grecia…etc.), se non cessa la guerra finanziaria in atto sui mercati mondiali, i ceti meno abbienti, stufi di subire e di essere spremuti come limoni, potrebbero riservare brutte sorprese alla politica ufficiale.
Perché politica,cioè arte di governo e non certo partitica, è qualcosa d’ imprescindibile, in ogni contesto e in ogni epoca storica, per gestire, con regole civili, persone e cose.
E leggere per ciascuno di noi significa anche un po’ rendersi conto di questo.
Come farsi cioé i necessari ”anticorpi”,allo scopo, se riesce, d’evitare dannose conseguenze conflittuali.




A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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