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martedì 12 giugno 2012

PERCHE' SCRIVIAMO ? IL PUNTO DI VISTA DI CLAUDIO MAGRIS







“Credo di scrivere - puntualizza lo scrittore triestino e uomo di frontiera – per l’impossibile desiderio di fermare in qualche modo la vita fuggitiva […] Si scrive inoltre per fare ordine, per sdipanare il confuso e approssimativo groviglio della realtà che ci invischia e ci stordisce; qualche volta ci si sente liberati e qualche volta si resta impigliati in una ragnatela ancora più ambigua [..] Talora si scrive per difesa, per sgomberare e svuotare la realtà che ci soffoca, per erigere una barriera che la tenga a distanza. Altre volte si scrive per passione morale e per protesta, per dire di no a qualcosa d’intollerabile. Spesso forse scriviamo per distrarci dall’incapacità di vivere, dalla paura, dalla mancanza di persuasione”.

Per me –aggiunge Magris – la letteratura è madre, moglie, amante,sorella, depositaria di affetti e valori.
“Per me –continua - conta la letteratura come vita, quei libri che entrano a fare parte della nostra esistenza come le amicizie, gli amori, la felicità e le sventure e che in questo senso costituiscono una passione dominante”.


Per i lettori “forti” di Claudio Magris o per chi volesse iniziare, solo adesso a conoscerlo, è in libreria il primo volume de i”Meridiani”- Mondadori, dal titolo “Opere” di Claudio Magris, a cura di Ernestina Pellegrini, che ne ha curato il saggio introduttivo “Claudio Magris o dell’identità plurale”.
Maria Fancelli e Luca Bani, a completamento, sono presenti, invece, nello stesso volume con un saggio su “Magris germanista” e una bibliografia essenziale ma importante, che include anche riferimenti a documenti dell’archivio personale dello scrittore.

A cura di Marianna Micheluzzi

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