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lunedì 11 giugno 2012

PERCHE' IL GATTO AMA LA CASA DELLA DONNA /"FAVOLANDO" DI PRIMO MATTINO





C’era una volta un gatto che si trovava suo malgrado a trascorrere l'esistenza in foresta, perché non aveva dove alloggiare e nonostante che quell’ambiente infido non fosse certo il meglio per lui.
Era normale quindi che, spesso e volentieri, si lamentasse con tutti i “sedicenti” amici-animali, che gli capitavano a tiro.
Infatti, un giorno lo fece con un bufalo di passaggio, cui raccontò per intero la sua storia e tutte le sue disavventure ma questi, distratto da altro, non gli prestò ascolto,né gli diede la protezione che il gatto avrebbe desiderato.
Anzi accadde che la comparsa improvvisa di un leone scatenò una violenta lotta tra bufalo e leone,nel corso della quale il primo ebbe la peggio e morì sotto lo sguardo atterrito del gatto.
Non restava, allora, al gatto che rivolgersi al leone, vistolo così forte e potente, e chiedere a lui la tanto agognata protezione.
E il leone, sulle prime un po’ dubbioso, dopo averlo ascoltato a lungo, poi gliela accordò.
Passarono alcuni giorni e, mentre gatto e leone se la spassavano allegri e sicuri di sé, girovagando in foresta, si materializzò inaspettatamente alla vista di entrambi un enorme elefante che, senza troppi complimenti, attaccò il leone e lo uccise di colpo, schiacciandolo proprio come una”sogliola” sotto il peso delle sue mastodontiche zampe.
Anche se l’elefante non aveva alcuna idea di cosa fosse una sogliola.
Dunque per il gatto non c’era altro da fare che chiedere aiuto e protezione ormai solo all’elefante.
E così facendo, ottenne anche questa volta, dopo essere riuscito a muovere a pietà il suo interlocutore con racconti tra il vero e il fantasy, la desiderata protezione.
Ma, non aveva neanche appena finito di gioire, che comparve un bipede chiamato “uomo” con tanto di fucile.
Questi mirò, puntò e il colpo preciso e mortale raggiunse il pachiderma.
Poi il”bipede” si avvicinò alla sua preda e si capì (lo capì subito anche il”nostro” gatto) che stava facendo un rapido calcolo di quanto avrebbe potuto ricavare in soldoni dalla vendita dell’avorio delle zanne dell’elefante.
Al gatto, a questo punto non restò altro che seguire quell’uomo, il quale però, prima di raggiungere la sua casa, sparò ancora lungo il tragitto e uccise ben due faraone, che consegnò, al suo arrivo, alla moglie.
Il “nostro” gatto, che non se l’aspettava, osservò comunque tutta la scena e dalle premure affettuose della donna verso l’uomo capì subito che il suo posto (la protezione sognata) era in quella casa e, soprattutto, solo aqquartierandosi “dalla parte di Lei”.
Perché “donna”, per il gatto, è anche oggi la più sicura di tutte le sicurezze e le protezioni possibili.


(Ndr.)Libero adattamento da una favola popolare macua/Mozambico settentrionale


Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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