Powered By Blogger

Cerca nel blog

domenica 17 giugno 2012

"TRA I DUE LITIGANTI...ETC.." / ANGOLO DEL GRIOT








C’era una volta nella solita foresta africana, che ci ospita di domenica, questa volta nella terra dei Wala, una gallina faraona e uno sparviero, che avevano stretto, caso insolito (i due erano troppo diversi tra loro!!!) , amicizia.
Un giorno come un altro, allo sparviero viene in mente la costruzione di alcuni tamburi per allietare, lui dice, con la musica le lunghe e interminabili notti africane.
Ma non solo.
Il tamburo ,in Africa, è uno strumento utilissimo molteplici usi.
Ne parla e si consiglia con l’amica-faraona, la quale è d’accordo, e i due si mettono prontamente all’opera.
Ne hanno già costruiti, da bravi artigiani quali sono, un certo numero quando lo sparviero si accorge di avere molta fame.
Decide pertanto di raggiungere il villaggio vicino per trovare qualcosa da mettere “sotto il becco” e, soprattutto, nel suo stomaco.
Prima di allontanarsi, però, raccomanda all’amica-faraona di non utilizzare i tamburi, che hanno costruito insieme,almeno fino al suo ritorno. Per non rovinare l’opera compiuta, che ha bisogno del suo tempo per risultare perfetta.
Volato via lo sparviero , la faraona dimentica in un baleno le raccomandazioni dell’amico, e incuriosita si avvicina ai tamburi.
Del resto la curiosità è femmina.
Prova con il suo becco a percuotere la membrana tesa. E riprova. E riprova ancora .Fino a quando ne vengono fuori, da questi “strani “oggetti, tutta una teoria di suoni, che le piacciono da impazzire.
- Non ci sarà più noia in foresta - pensa tra sé e sé.
Ritenendo a torto, in cuor suo, che della “cosa” possa esserne felice anche l’amico.
Così, purtroppo, non sarebbe stato affatto.
Intanto lo sparviero, che ha saziato la sua fame al villaggio vicino, sulla strada del ritorno percepisce nell’aria il suono dei tamburi e si rabbuia tutto.
- L’amica mi ha disobbedito- dice a se stesso.
E decide ,“su due zampe”,quindi senza starci troppo a pensare, di fargliela pagare.
Giunto sul luogo, in meno che si dica, afferra a volo la faraona per il collo e le stacca senza alcuna pietà la testa dal resto del corpo.
Mentre i due sono in colluttazione “aerea” e il sangue della faraona ricopre il terreno sottostante, arrivano dal villaggio vicino alcuni uomini e alcune donne.
Scoperti i tamburi, se ne impossessano senza troppi complimenti e li portano via con loro per farli suonare e fare festa al villaggio tutte le volte che ne abbiano voglia.


Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
.

Nessun commento:

Posta un commento