lunedì 22 luglio 2013
Il Tempo e l'Arte / Considerazioni senza pregiudizio
Per alcuni studiosi l’Arte è capace di interrogarsi , molto più della stessa filosofia, sul concetto di Tempo.
E per Arte essi intendono le differenti esperienze artistiche (Musica, Architettura, Arti visive, Cinema, New Media,Teatro, Fotografia,Letteratura) in quanto esse,senza eccezione, catturano il ritmo della Storia individuale e collettiva e lo trasformano o lo deformano, a seconda dei casi, in un “quid” di fondamentalmente interiore.
E le medesime presentano una loro enigmaticità, non essendo legate mai ad un unico obiettivo. Opera aperta, insomma. Che interroga il fruitore. Che rompe il tempo progressivo e unidirezionale. Passato e futuro che emergono senza paratie e donano allo spettatore-osservatore una liberazione interiore.
E anche, come avviene nello specifico della musica, quando l’autore riesce a spazializzare la melodia (vedi Gérard Grisey) e contraddice ampiamente l’idea che essa è solo incarnazione di un tempo astratto senza luogo.
Nell’architettura ugualmente il tempo interiore del soggetto fruitore si combina con ritmi pubblici e privati e si modella sulla città, sempre più megalopoli ai nostri giorni.
L’urgenza in merito per l’uomo della nostra epoca probabilmente è quella di riuscire a sperimentare dentro di sé, come pensava il grande Seneca, le infinite forme del tempo.
E l’Arte, in questo, è un complemento insostituibile.
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