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mercoledì 24 luglio 2013

"Opera per mio padre" /Francesco Marcucci Pinoli - scultore /Spazio Arte

Creare, creare e creare. Oggi , domani e sempre. E’ il motto (si può dire) inscritto nel DNA della famiglia Marcucci Pinoli, una dinastia di artisti e appassionati d’Arte da diverse generazioni. E Francesco, il figlio del conte Nani Marcucci Pinoli, noto collezionista d’opere d’arte, pesarese doc. e creatore , ex nihilo, in città dell’Alexander Museum Hotel , cenacolo d’artisti, non fa eccezione. Per di più operare nella scultura, come suo padre, costituisce per il giovane Francesco una sfida da leggere certamente nell’angolazione del voler emulare e impegnarsi a continuare, per il solo esclusivo e puro piacere del “ fare”. Alieno da ribalte, Francesco lavora e produce nel nascondimento, per sé e per i suoi cari, ma con scontata professionalità. Si ricordi poi che operare nella scultura, in particolare, è il compito di ogni autentico artista in quanto nulla meglio di una scultura rappresenta “un fatto esistenziale”. Creare simboli e significati d’immagini, mondo classico e postmoderno e anche oltre, come nella scultura per settantesimo compleanno di suo papà, significa possedere quel”quid” che rende capaci di far emergere dal fondo della materia (i differenti materiali usati) e saper trarre senso, anche con un pizzico di anarchismo rispetto ai canoni tradizionali, dall’insensato innaturale. In questo modo la scultura,si sa, che è vincente. Sempre. E vincente, in questo caso, alla luce del risultato, è anche l’impegno di Francesco Marcucci Pinoli, cui auguriamo di proseguire felicemente lungo la strada che ha deciso di percorrere in quanto,prima o poi, che Lui lo voglia o meno, arriverà anche il successo. La classe non è acqua. E Francesco ha parecchia stoffa. Ne ha, io azzarderei, da vendere. (m.m.)

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