giovedì 18 luglio 2013
Namibia /Lo spettro della fame nonostante gli aiuti governativi
La siccità che sta colpendo il nord della Namibia è una delle più gravi di sempre: lo dicono alla MISNA missionari che vivono nel paese africano, confermando gli allarmi diffusi sia dal governo di Windhoek che dalle Nazioni Unite.
“Per migliaia di persone – sottolinea padre Varghese Pulikkiyili, un cappuccino che vive nella regione di Caprivi – la situazione si è aggravata dopo il cattivo raccolto di maggio”. Quest’anno la produzione di granturco è stata inferiore di almeno il 34% rispetto al 2012. Secondo stime diffuse oggi dal Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef), nel nord del paese e in particolare nelle province di Kunene e di Namib i bambini a rischio malnutrizione sono più di 100.000. L’agenzia della Nazioni Unite ha definito la siccità “la peggiore degli ultimi 30 anni”, un giudizio condiviso da diverse fonti della MISNA.
Secondo i missionari, la siccità ha spinto molti contadini a vendere i propri capi di bestiame. Comunità di pastori si sono inoltre spostati in cerca di foraggio e pascoli, aggravando i conflitti per il controllo delle poche risorse disponibili. Nel nord della Namibia sono arrivati anche gruppi provenienti dal sud dell’Angola, un’altra regione colpita dalla siccità. Per favorire la distribuzione di aiuti il governo del presidente Hifkepunye Pohamba ha stanziato l’equivalente di 20 milioni di dollari. Ma il prossimo raccolto non è atteso prima di marzo.
(Fonte MISNA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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