martedì 16 luglio 2013
Umanità /"Io penso che..." / Spazio Riflessione
L’uomo dei nostri giorni o la donna, il (la) cosiddetto/a postmoderno/a come li definiscono filosofi, critici e/o tabloid,a seconda delle “letture” di cui fruiamo, è quell’ essere paragonabile all’ eterno turista. Quel gitante che brama e viaggia per ogni dove.
E non ha mai una meta precisa.
Cerca di divertirsi ,di distrarsi dalla routine e dall’angoscia quotidiana, non cerca qualcosa di specifico, non si pone affatto un obiettivo.
Ogni luogo va bene. Scatta tantissime foto che poi non avrà tempo di guardare e di mostrare agli amici.
Vive il momento, l’ emozione passeggera , che presto si dissolverà nel mare di ricordi confusi, cui ne seguiranno certamente altre e altre ancora, che si perderanno.
Non cerca insegnamenti. L’idea di affrontare un viaggio interiore lo (la) spaventa.
Il “pellegrino”, no. Lui è tutta un’altra cosa.
E io ? Io chi sono ?
Per metà viaggiatore, o meglio viaggiatrice come tutti, per l’altra metà, probabilmente “persona in cammino”.
Ma non ho fretta di giungere alla meta.
Un passo dietro un altro passo.
Mi basta.
L’importante è la tenacia.
E, poi, mi piace vivere con gli altri e di altri .
Amo la gente. Tutta la gente.
E amo, specie, le differenze tra le genti.
Quel mosaico o puzzle che di solito chiamiamo umanità e che ai “razzisti” d’accatto fa storcere il “muso” e tappare il naso.. (m.m.)
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Rafrechissant d'entendre ton coeur qui nous parle de "vie", d'amour. D'entendre l'Amie qui chante nos silences avec des mots parfumés de printemps...sagesse du temps qui passe.Comme dans la peinture j'aime la transparence que je perçois dans chacun de tes textes. On voit atravers jusqu'a toi.
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