martedì 9 luglio 2013
Italia /No agli F35 ! Senza "se" e senza"ma"
Il nostro Parlamento intende varare, a ore, la discutibilissima legge per l‘acquisto, alla modica cifra di 13 miliardi di euro, dei noti F 35, aerei da combattimento, la cui vendita arricchirebbe soltanto produttori e mediatori (leggi mercanti d’armi), seminando morte e distruzione in aggiunta in operazioni di guerra, lì dove la gente comune, semmai, auspicherebbe da tempo pace e concordia (Paesi delle “primavere arabe”- Sud-Sudan, ad esempio, …etc.).
Basta leggere la documentazione, quella che fornisce l’archivio italiano del Disarmo per rendersene conto.
Il sito Avaaz, in internet,ottima opportunità, sta procedendo in queste ore ad una raccolta di firme per bloccare l’ iniziativa.
E, mentre scriviamo, ha già superato, io ritengo, le 220 adesioni.
E che continueranno sicuramente a crescere di numero.
Il problema serio è che moltissime persone nel nostro Paese sono decisamente contrarie a questo genere di “affari” (incentivo al commercio delle armi) e non certo da oggi.
Ma il popolo degli internauti è limitato ad un terzo della popolazione italiana rispetto ad altre realtà in Europa.
Questo limite, a dirla chiara e a dirla tutta, è condizionante e molto poco democratico.
Come fare, allora, ritornando agli F35, per intervenire e fare in modo che in un Paese, che ha di questi tempi, come tutti ben sappiamo, enormi problemi di natura economica (casse vuote) e un elevato numero di disoccupati per differenti cause (giovani e meno giovani indifferentemente), possa impiegare, in maniera differente (più utile), la cifra di 13 miliardi di euro?
Comunicare agli amici, ai conoscenti, e cioè a tutti coloro che noi possiamo raggiungere (dovessimo fare anche il “porta a porta”), e farlo persino in fretta.
Non c’è altro tempo da perdere.
Tutti hanno diritto di sapere e di potersi esprimere, in un Paese che si dice democratico.
Arzigogolate motivazioni di politica internazionale,tirando in ballo UE e Usa,oppure altre specifiche di carattere militare sull’efficienza bellica del mezzo, non interessano chi ha fame di lavoro e, quindi, di pane.
E, in Italia, gli italiani in tali condizioni (e non solo loro per cui leggi pure : immigrati), sono tantissimi. Troppi, direi.
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