lunedì 29 aprile 2013
Diffa (Niger) /Scontri tra cinesi (Cnpc) e nigerini per mancate assunzioni
Diffa è una cittadina povera del sud-est del Niger e una buona opportunità lavorativa e di guadagno sicuro per molte famiglie, da qualche anno a questa parte, sarebbe potuta venire dall’estrazione del petrolio da parte della China National Petroleum Corporation(Cnpc), una compagnia cinese,che ha ottenuto a suo tempo dal governo, e messo a regime nel 2011, una concessione per l’oro nero nel suo territorio.
In cambio, però, avrebbe dovuto garantire assunzione di manodopera locale.
Tutto pareva andare bene nella fase iniziale, salvo in seguito non rispettare più i patti. E, per giunta, in un periodo particolarmente critico per il Paese(magri raccolti nei campi e forti aumenti dei prezzi al mercato per i generi di prima necessità).
Così, alcuni giorni fa, c’è stata una calorosa protesta da parte degli abitanti di Diffa e dei vicini villaggi rurali.
I dimostranti hanno contestato le modalità di assunzioni della compagnia e per le paghe da fame imposte e per il numero delle ore di lavoro da effettuare.
Chi preso alla gola, però, per necessità ha accettato è stato subito aggredito dai compagni e, nel giro di pochissime ore, la situazione è degenerata malamente.
La calma è tornata solo all’arrivo del primo ministro, Brigi Raffini, che ha cercato di pacificare gli animi e fare intendere ai disoccupati che qualcosa di positivo forse potrebbe anche scaturire, sempre se non si fa ricorso alla contestazione e alla violenza.
Il ministro, insomma, ha esortato alla pazienza.
Ma i nigerini di Diffa, che mancano di tutto, salvo rarissime eccezioni (queste le puoi contare sulle dita della mano) sono, comunque, stanchi di essere pazienti e, semmai, si aspettano fatti.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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