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lunedì 17 giugno 2013

Abidjan (Costa d'Avorio ) /Produttori d'olio di palma fanno rete




       



Il futuro dell’Africa, come opportunità economica molto redditizia, punta negli ultimi tempi anche sulla produzione dell’olio di palma.

E questo a dispetto dei detrattori (alcuni ambientalisti, alcune ong e, soprattutto, gli industriali della soia), che ritengono il prodotto della palma nocivo alla salute.

Mentre, secondo alcuni altri esperti e ultimissime ricerche in merito, la menzogna ben confezionata e proposta al pubblico, nasconderebbe ben altri interessi. Come, ad esempio, è accaduto nel caso dei “Magasins U” che, in Costa d’Avorio ( dichiaratamente feudo francese), hanno orchestrato un’autentica campagna pubblicitaria, per fortuna fatta successivamente ritirare, ricorrendo al giudizio del tribunale.

In tre giorni,la settima scorsa, ad Abidjan, capitale economica della Costa d’Avorio, se n’è discusso con molto interesse e hanno partecipato al meeting i rappresentanti convenuti di 26 Paesi africani.

La richiesta a livello mondiale (specie in quelli che sono i PVS) è elevata, in quanto si tratta di un condimento accessibile alle tasche le più modeste.

In Africa, inteso quale continente, la sola Nigeria ne produce, ad oggi, annualmente circa 910 mila tonnellate. E non è poca cosa. Seguono per quantità la Costa d’Avorio,il Gabon e il Ghana.

Inoltre, sempre in Costa d’Avorio, c’è la più grande raffineria per l’olio di palma, che appartiene ad investitori locali, presenti nel settore con gli impianti fino dal 1995.

Ecco, allora, che non resta altro che, senza farsi intimidire, difendere i propri interessi mettendosi all’opera.

Si pensi che Thailandia, Malesia e Indonesia, da sole, in Asia, attualmente producono già l’86% di quello che il mercato richiede e il cliente consuma.

              a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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