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lunedì 3 giugno 2013

" Il Paese dei Gelsi " di Ferruccio Mazzariol / Memoria e identità




I romanzi sono cunei che un autore con la sua penna insinua nella chiusa personalità dei lettori-scrive Elias Canetti. E aggiunge che quanto più lo scrittore sa calcolare la forza di penetrazione del cuneo e la resistenza opposta, tanto più ampia sarà la spaccatura nella personalità del lettore.

Ed è quello che mirabilmente ha fatto Ferruccio Mazzariol ,con il suo “Paese dei Gelsi” (Santi Quaranta editrice), giunto alla nona edizione, raccontando il Veneto della mirabile cultura orale, dei filò, delle filodrammatiche, delle sagre, della grande Liturgia della Chiesa; il Veneto materno del ciacoeò, del teatro goldoniano, dee partide ae bae, del gioco alle carte e della tombola; il Veneto ospitale con il pane fatto in casa, la soppressa sulla tavola e il boccale colmo di vino fresco e buono; il Veneto fiero e paziente dei nostri pievani, che stavano a fondamento della nostra identità, della nostra parlata ineguagliabile, della nostra civiltà comunitaria.

Un racconto, quello de “Il Paese dei Gelsi”, che Mazzariol stesso definisce una parabola d’amore viva e non certo semplice nostalgia di un mondo che non è più.


        a cura di Marianna Micheluzzi

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