venerdì 21 giugno 2013
Botswana / Pericolo scampato per i Boscimani ma...fino a quando?
Dei boscimani,e della quasi certezza per loro d’essere scacciati dalle terre in cui hanno vissuto da sempre, ne ha parlato ampiamente,e per mesi,”Survival”,l’associazione internazionale impegnata nella difesa dei popoli indigeni, e ci ha documentato, passo dopo passo, su difficoltà e superamento dell’impasse.
Nel corso della settimana, i giudici del tribunale del Botswana, piccolo ma interessante stato-nazione, limitrofo del Sudafrica, hanno finalmente garantito ai 600 membri della comunità dei boscimani dell’area di Ranyane (deserto del Kalahari) di poter restare lì, dove essi sono sempre stati da generazioni e generazioni.
Cessa, cioè, la martellante e capillare campagna da parte dello Stato del Botswana per allontanarli e spingerli in territori inospitali. Una campagna sfacciatamente finalizzata al profitto, grazie all’occupazione di nuove terre. Terre, che sono oasi faunistiche ( babbuini neri/ antilopi/facoceri), idonee a safari fotografici di lusso per ricchi turisti di passaggio.
Alla “buona” notizia dello scampato pericolo si affianca, però,secondo quanto riferisce Khwedom Council, una ong locale che ha preso le difese dei boscimani, la richiesta perentoria da parte di questi ultimi di poter avere anch’essi, come tutti, una scuola per la propria gente e un centro di salute per controlli e assistenza sanitaria.
In fondo la legittimità della richiesta sta nel fatto che si tratta, comunque, di servizi essenziali alla persona.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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