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sabato 1 giugno 2013

Questioni di diritto/Unione Africana /Urge organo giudiziario sostitutivo della Corte Penale Internazionale (CPI)






La Conferenza dei capi di Stato e di Governo dell’Unione Africana,organo fondamentale nell’assetto generale dell’UA, auspica quanto prima la nascita per il continente di una Corte regionale africana, che possa giudicare con competenza quegli africani resisi colpevoli di crimini internazionali.

L’ipotesi più realistica al momento, perché si passi dai “desiderata” ai fatti, è l’adozione di un Protocollo, che espanda la giurisdizione della futura Corte Africana di giustizia e di diritti umani, grazie a una specifica sezione, anche a crimini di connotazione internazionale quali possano essere genocidi, crimini contro l’umanità, crimini di guerra ma anche, di questi tempi in particolare, terrorismo, pirateria e corruzione.

Infatti l’Unione Africana ha quasi sempre letto come abuso del diritto i mandati di cattura internazionale spiccati dal CPI nei confronti di leader africani o di questioni strettamente continentali.

E vorrebbe ad esempio, coram populo, che cadessero quelli emessi da tempo, appunto, nei confronti di El Bashir (Sudan) e, più recenti, del neo-eletto presidente Kenyatta ( Kenya) o di Laurent Gbagbo (Costa d’Avorio).

Quest’ultimo, attualmente, è già sotto processo.

Come iniziativa la cosa in sé ha certamente e può avere una valenza positiva e questo in considerazione della vicinanza,e pertanto conoscenza diretta, al contesto africano in questione da parte dei giudici.

L’Aja e le sue inchieste e poi le successive interminabili istruttorie possono, o potrebbero risultare essere, infatti, fumose specie se rilette, con la dovuta attenzione, da parte africana.

Così come certe decisioni odierne, prese frettolosamente in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Non basta andare in missione per alcuni mesi in Africa,e con la pelle bianca per giunta, per potere avere idee chiare e giuste.

Questo è quello che pensano gli africani.

Diversamente,e cioè con un tribunale tutto africano, sarebbe diversa anche la percezione in termini di giustizia da parte della collettività al completo e,dunque, esemplare per l’opinione pubblica locale.

Necessita, comunque, per avere garanzie di imparzialità in un tale tribunale, assolutamente indipendenza e risorse materiali proprie.

E' questa assolutamente la priorità da tenere presente da parte dell'Unione Africana.

E, quindi, ecco di che cosa realmente preoccuparsi, e da subito, nella fase progettuale.

  
       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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