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venerdì 28 giugno 2013

L'antilope,la mangusta e il ghepardo / L'angolo del Griot







C’era una volta,sempre alle latitudini del continente “nero”, che ormai abbiamo imparato a conoscere bene, un’antilope molto simpatica e girellona, oltre che vanitosetta, che aveva, però, il difetto di non ascoltare quasi mai i consigli degli amici veri.

Un giorno, la “nostra” amica è particolarmente felice perché, nientedimeno, il ghepardo e sua moglie, che godono di particolare reverenza da parte di tutti gli animali dei dintorni, l’hanno addirittura invitata, a cena, da loro.

Infatti, sul fare della sera, in tutta fretta, l’antilope comincia i preparativi per rendere più gradevole il suo aspetto ed essere all’altezza della dignità degli ospiti.

Una mangusta, sua vicina di tana, che si accorge della particolare euforia e,maliziosa com’è, non la beve, le si avvicina e, parlandole schiettamente,cerca di metterla in guardia.

In sostanza la mangusta precisa all’antilope : “Cara amica, ma sei proprio certa che quest’invito non sia solo una trappola ben congegnata?”.

L’altra, di rimando : “Cosa vai mai a pensare!!!”.

“Perché dovrebbe essere così?”

“Tanto il ghepardo che sua moglie si mostrano sempre gentili con me .E questo avviene tutte le volte che m’incontrano per via”.

Terminata la conversazione, in tutta fretta (è già buio) e un po’ impaziente, l’antilope s’incammina,appunto, lì dove è stata invitata.

A tavola la conversazione è brillante ma il cibo, stranamente, è di scarsa qualità.

Infatti, l’antilope fa una grande fatica a mangiare del mais durissimo, che le viene propinato in abbondanza, innaffiato da vino di palma.

Tuttavia, amante delle buone maniere, abbozza e prosegue, fingendosi soddisfatta, fino al momento del commiato, caloroso, e che non veicola, apparentemente, alcun sospetto.

Ma, fatti alcuni passi sulla via del ritorno, all’improvviso ecco che la“nostra”antilope si ritrova la strada sbarrata dal ghepardo, che aveva percorso una scorciatoia nota solo a lui e, senza troppi complimenti, l’afferra e comincia ,lentamente, a sbranarla.

Ferita e gocciolante sangue, l’antilope, a quel punto, ha ben poco da recriminare.

Ha da prendersela con la propria superficialità mista a una certa dose di vanità.

E deve arrendersi.

Era stata avvertita e non aveva ascoltato.

L'indomani alla mangusta non rimane che compiangere la sorte dell'amica.

Una sorte (diciamolo pure) che si era comunque, andata a cercare volontariamente, sorda com'era stata alle raccomandazioni premonitrici.

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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