mercoledì 15 maggio 2013
Bi Kidude ci ha lasciato / Signora del taarab / Personalità straordinaria
Ha salutato per sempre il suo pubblico, giorni addietro (17 aprile), all’età di 103 anni, la cosidetta “signora del taarab”.
Parlo di Bi Kidude. Persona “specialissima”. E non sarà per niente facile, infatti, riempire il vuoto che lei lascia. E come artista ma, soprattutto, come donna non conformista. Sempre. In ogni circostanza pubblica o privata che fosse.
Un’autentica femminista, potremmo dire, per i suoi tempi e, in parte, forse anche per i nostri.
Da molti,quando il mondo ebbe il privilegio di conoscerla, era soprannominata l’usignolo di Zanzibar, dove Fatuma binti Baraka, tantissimi anni fa, appunto, era nata.
In quell’ isola ancora oggi paradiso naturalistico degli amanti del mare e gioiello architettonico della cultura arabo-islamica, dirimpettaia delle coste del Tanzania.
Kidude, che in swahili equivala a “scricciolo” è il nome che , invece, aveva dato suo zio alla bimba Fatuma, appena la vide, pochi minuti dopo essere venuta al mondo, nel povero quartiere di Kitumba, alla periferia di Zanzibar Town.
E dove adesso riposa, spente le luci della ribalta, insieme a quella che è la sua gente.
Sappiamo di lei che iniziò a cantare all’età di 14 anni, accompagnando nei numerosi giri, prima vicini e poi sempre più lontani, una certa Siti binti Saad, innamorata e grande esecutrice della musica taarab.
Bi Kidude scrisse poi, a sua volta, e cantò alcune sue canzoni-poesia di protesta proprio per dare la parola al mondo femminile della sua terra, che fece conoscere senza timori, e mai accettò di velarsi, durante le esibizioni, come la sua tradizione culturale semmai le avrebbe semmai imposto.
Fumava e beveva come un maschiaccio senza remore. Ma era prodiga di consigli con le ragazze che incontrava sulla sua strada. Insegnava loro tanto le arti del saper soddisfare il maschio di turno quanto quelle per saperlo tenere a bada all’abbisogna.
Di tutta la sua produzione artistica esiste un solo album musicale dal titolo “Zanzibar”. Prezioso.
Ma sui palcoscenici di mezzo mondo,dove era continuamente invitata ad esibirsi, Bi Kidude ormai rappresentava un “mito” a tutti gli effetti tanto che, nel non troppo lontano 2005, ricevette un Womex Award e cioè l’Oscar della world music.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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