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lunedì 20 maggio 2013

Ituri (Rep.dem.del Congo) /Ucciso un altro giornalista








Parlo di Guylain Chanjabo, giornalista di”Radio Canal Revelation”, emittente della città di Bunia, nel distretto dell’Ituri, provincia orientale del Congo.

L’uomo era scomparso all’inizio di questo mese e il suo corpo è stato ritrovato qualche giorno fa, privo di vita, quasi certamente strangolato. Ma non soltanto.

Sul cadavere, in stato di avanzata decomposizione, sono stati, infatti, riscontrati dai sanitari molteplici segni di torture.

L’omicidio rientra di sicuro nella logica macabra dei numerosissimi casi di violenze e intimidazioni ai danni di tutti coloro che fanno un puntuale servizio d’informazione e si esprimono senza remore, disvelando il vero, affinché la gente sappia. Quella verità però che non piace e che si vuole sia taciuta da parte di chi agisce politicamente con scopi, che esulano dall’onestà e dalla giustizia.

E le proteste poi, come le avevano inscenato i colleghi della vittima, appena lo scorso venerdì, non sortiscono risultato in quanto rimangono inascoltate a conferma di quanto sopra.

L’unica volontà politica di chi intimidisce o uccide è quella di manipolare e di sopraffare per specifico interesse di parte.

L’organizzazione non governativa (ong) “Journalist en danger” elenca dal solo inizio del 2013 ben 54 casi nel Paese di violazione della libertà di stampa. E nel 2012 il numero degli abusi sui giornalisti sale addirittura a 184.

E nella procedura è noto che si va dalla censura agli arresti con false motivazioni fino a giungere alla sparizione e all’omicidio.

Come possibili mandanti si guarda con sospetto al Rwanda e all’Uganda, che sostengono gli uomini dell’M23, i quali, proprio mentre scriviamo , è notizia che si stiano scontrando nella città di Goma con i miltari, male in arnese, dell’esercito regolare congolese.

          a cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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