martedì 7 maggio 2013
Midrand (Sudafrica) Panafricanismo e rinascita africana
Si è aperta ieri a Midrand,alle porte di Johannesburg, in Sudafrica, la sessione di quest’anno del Parlamento Panafricano, un’istituzione nata nel non troppo lontano 2004 (vi aderiscono in tutto 47 Paesi) e che , oggi, intende passare dall’avere solo potere consultivo, nelle decisioni importanti per il continente, a possedere,e anche molto presto, tutti gli strumenti necessari per poter legiferare.
Quasi certamente dell’argomento se ne dibatterà a partire da gennaio 2014.
Mentre l’apertura dei lavori di ieri, sotto il coordinamento del nigeriano Bethel Nanaemeka Amadi, presidente dell’organismo lo scorso anno, ha subito affrontato quella che è la spinosa questione della libertà di informazione. Una questione estremamente attuale.
Sappiamo tutti, infatti, di uccisioni, di arresti o di sparizioni, anche recenti, di numerosi giornalisti in Africa.
E la cosa si ripete, purtroppo, da parecchi anni a questa parte. E un po’ dovunque. E con differenti motivazioni. Con l’obiettivo unico però , quasi sempre, di mettere il bavaglio a chi prova a volere spiegare come stanno in realtà, in dato Paese, le questioni di natura politica.
L’uovo di Colombo per gli ingenui, insomma.
Dal momento che le dittature camuffate non mancano e la democrazia reale laggiù è ancora una meta lontana.
Così il dibattito su Panafricanismo e rinascita africana è certo che si aprirà a partire dal prossimo 25 maggio, in concomitanza con il 50° anniversario della nascita dell’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA), oggi divenuta Unione Africana(UA).
E si avrà appunto, in quella circostanza, tutta l’opportunità di capire bene, seguendo i lavori, le premesse di un passaggio delicato ma importante per quest’organismo.
Passaggio fortemente caldeggiato, proprio ieri, in seduta, dal presidente del Ghana John Mahama, che lo vede addirittura come uno strumento indispensabile perché l’Africa possa affrontare la sfida della globalizzazione.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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