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domenica 19 maggio 2013

Elisa per Cécile / "Quando i ragni si uniscono possono legare un leone"










Cécile Kyenge Kashetu aveva 19 anni quando, nel 1983,arrivò per la prima volta in Italia dalla Repubblica democratica del Congo per poter studiare.

Si laurea,infatti, in medicina all’Università Cattolica di Roma con un percorso regolare e, successivamente, si specializza in oculistica all’Università di Modena.

Il suo cammino politico nel Partito Democratico, prima in città, poi in provincia e oggi in parlamento, impegno che lei ha sempre sentito come un qualcosa di serio e doveroso nei confronti della collettività, lo conosciamo per averne letto tantissimo sui giornali, a partire dal 25 febbraio scorso, allorché Cécile è stata eletta deputato.

E le felicitazioni che le sono giunte, insieme purtroppo alle assurde minacce di razzismo ottuso, mala pianta anche a casa nostra, hanno sempre sottolineato di Cécile il suo impegno a dare il meglio di sé, il suo innato spirito di abnegazione e il suo senso di responsabilità in ogni compito intrapreso.

Questo pensa e scrive di lei Elisa Kidané, direttrice della rivista “Combonifem”, religiosa comboniana, poetessa molto nota.

E puntualizza dalle colonne del settimanale torinese“Il Nostro Tempo” : “Sono molto felice della sua nomina in Parlamento. I valori di eticità, altruismo, umiltà e impegno che lei porta con sé in questo incarico sono quelli che tanti hanno dimenticato, ma di cui oggi le persone hanno veramente bisogno. Cioè : capacità, concretezza, ed equilibrio”.

Cécile è ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione del governo Letta. E ha tutte le carte in regola per riuscire –aggiunge la Kidané – tenace e perseverante quale la nostra donna è.

E, ancora, non va sottovalutato- è sempre la Kidané che parla - l’impegno del popolo dell’immigrazione, che la sostiene e che vuole ormai che vengano riconosciuti i propri diritti.

E che, in particolare, intende contribuire alla crescita della nazione che lo ha accolto senza dovere rimanere clandestino.

La sfida di Cécile (testa alta e tanta dignità) – conclude la Kidané – è anche quella di farsi carico di un’Italia, che non ha dimenticato la sua storia fatta di emigrazione.

E che, a sua volta, ha contribuito anch’essa a rendere meticci altri popoli.







“…..E con vigore che non sapevo/sorreggo questo mio cuore /sentinella di nuove leggende” di Elisa Kidané tratto da “mentre la notte”.


  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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