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martedì 7 maggio 2013

Conferenza di Londra / Somalia pronta a rinascere con serietà d'intenti






Alla Conferenza di Londra,tenutasi ieri su territorio britannico, la Somalia,nella persona del suo nuovo presidente, Hassan Sheikh Mohamud, presente il primo ministro David Cameron, si è impegnata a garantire sicurezza reale nel proprio Paese nell’arco di due anni senza neanche fare più ricorso alle truppe dell’Unione Africana.

Sono state confermate, inoltre, le prossime elezioni legislative e presidenziali nel 2016 e la decisione di dare vita ad un sistema istituzionale federale.

Tutto questo, secondo il presidente somalo, che per altro sta invitando i suoi connazionali all’estero a fare rientro in patria così come anche un altrettanto esplicito invito è stato formulato più volte nei confronti degli investitori stranieri, sarà possibile grazie all’aiuto finanziario della Gran Bretagna stessa e dell’Unione Europea.

Si tratterebbe, infatti, di 36 milioni di dollari da parte della Gran Bretagna mentre l’Unione Europea ne verserebbe 58 milioni.

Tutto bene a parole, e per il momento. Occorre tuttavia vedere, alla luce degli eventi, in che chiave politica si realizzerà il federalismo somalo.

Qualche avvisaglia poco convincente in merito ( autoritarismo esplicito della presidenza) c’è già stata e proprio giorni fa e a casa propria.

Ma a Londra si è tranquillizzata l’atmosfera ,facendo intendere all’interlocutore britannico e agli altri presenti l’esclusione delle regioni autonome del Somaliland e del Puntland.


 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)







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